Etichette: fulmini
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Ma, scusa, che capperi vuol dire?
Uno scorcio marino al tramonto o all'alba, un paesaggio sognante e dai confini imperscrutabili e poi la frase centrata, a mo' di poesia postmoderna:
Grazie di avermi lasciata andare
Mi hai regalato nuova vita
E ora sono felice.
Stucchevole.
Decisamente stucchevole, ma soprattutto indecifrabile.
Mi sforzo di comprendere l'arcano oracolare, di scrutare un apparente significato. Chi ti lascia andare? E dove ti lascia andare? Ma di chi e cosa capperi stai parlando?
Per quanto mi si imperli la fronte di sudore, la risposta mi resta oscura.
Che senso ha, cara Noe, pubblicare una cosa che vuoi che nessuno possa decifrare? Che cosa può risponderti uno che legge un post come questo?
Solo che si è felici saperti così serena.
Con affetto e sempiterno stupore.
At 04 giugno, 2006 19:29, Noek
@anonimo: grazie
@herny: sì non è facile... ma prima o poi si capisce, e le parole che tutti ti dicevano sugli effetti del passare del tempo non sembrano così scontate e banali
@fabio: :)
@warlystar: grazie,e grazie di essere passata
@luigi: è sempre bello vederti attento e polemico... ma vorrei farti capire che le cose che scrivo qui non sono scritte per essere oggetto di discussioni, boh scrivo quello che mi sento...
a parte che penso che tu possa comprendere benissimo il significato delle parole scitte... se poi ti paiono stucchevoli non me ne rammarico...
è quello che pensavo in quel momento..
comunque, pur detestando spigare le cose, posso dirti che quel giorno avevo avuto una specie di epifani, ero felice, ero grata a simo per aver avuto il coraggio di lasciarmi andare...io non ci sarei riuscita ancora per un po'.... ero grata perchè davvero da allora la mia vita è cambiata moltissimo.... e ne sono felice..
Contento così?
Tu sai che la mia vis polemica è del tutto benigna e innocua come uno scacciacani. Felice di sentirti felice, comprendo solo ora che ti riferifi a Simone. Sarò tardo, sarò scemo ma la frase "mi hai lasciato andare" mi ha indotto all'inganno. Cosa vuoi, l'alzeimer avanza, i collegamenti sinapsici si fanno giorno dopo giorno più fragili...
Lento e ottenebrato, ti abbraccio.
sì.. hai ragione... non è bello spiegare certe cose...
soprattutto se le parole che tenti di spiegare hanno già detto tutto quello che c'era da dire, e anche di più...
per quanto riguarda ciò che ne penso...
penso che a volte si ha tanta paura di cambiare, e quando poi il cambiamento sopraggiunge inarrestabile e imprescindibile capisci che a volte quello che ami di più è proprio ciò che ti fa soffrire di più e ti impedisce di essere felice...
e allora ti senti contento che per una volta il cambiamento abbia scelto te... e anche un po' stupido per non aver scelto il cambiamento.
so cosa si prova, e a maggior ragione sono immensamente felice per te.
Che ci posso fare, Noe? Ogni cosa che dico genera discussione. Ma sarebbe sbagliato usufruire del tuo blog per rispondere al commento di Dubh. Per poi lanciarsi in una discussione sulla poetica moderna e contemporanea sarebbe, oltre che ineducato, persino un po' lunghetto.
Rimango della mia idea e invito Dubh a scrivermi una mail all'indirizzo ecce.bombo@yahoo.it. Lì avremo modo di discutere, spero, piacevolmente.