E' una malattia che ho contratto alla tenera età di 8 anni, quindi che mi porto dietro da almeno 11 anni... e che mi ha seguito (per mia scelta) anche qui a Bologna....
Scout....
Sto frequentando il gruppo di scout universitari....
inizialmente per sfruttare un'occasione di conoscere gente nuova, ora (dopo l'addio/arrivederci al mio gruppo) per mantenere un legame con questa realtà e continuare il cammino che ho iniziato...
Perchè mi spiace dirlo ma gli scout (scout, non boy-scout) sono un po' diversi dagli stereotipi che si hanno di loro,
sono una realtà complessa e variegata (come tutte le associazioni) che solo in alcuni momenti e alcuni gruppi da il meglio di sè... uno di questi credo sia la realtà di un caln universitario...
Il mio gruppo a Genova è un gruppo un po' atipico e secessionista, non troppo ligio alle regole e staccato dagli altri... non abbiam mai partecipato a campi nazionali o ros... le nostre cose la abbiam fatte nel nostro guscio...
per me quindi è un'esperienza nuova trovarmi in un gruppo di 25 persone che vengono da 25 posti diversi e gruppi diversi... da tutta Italia...
Ma la cosa più buffa e strana è la naturalezza che si respira in questi rapporti...
non c'è vergogna, non c'è timore e ben poco pudore rimane tra noi...
Cantiamo le stesse canzoni, facciamo le stesse danze (anche se un po' diverse) abbiamo tante cose da raccontarci... mille esperienze da confrontare...
Ci conoscevamo da una sera appena e ci siamo trovati in piazza con tre bottiglie di vino a fare il giro di "chi non ha mai" raccontandoci i cazzi nostri senza paura...
E' una semplicità e naturalezza totale che passa per le parole e i gesti, il contatto vero tra le persone senza tante barriere di finzioni...
Non mi era mia capitata una cosa del genere... è bellissimo...
e soprattutto è molto rassicurante in una città nuova (che comincia a non essere più sconosciuta)
E allora... buona strada a noi :)
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